Abstract
Il d.lgs. n. 36/2021, attuativo della l.d. n. 86/2019 (art. 5), è intervenuto in maniera incisiva sulla disciplina dei rapporti di lavoro sportivo, superando il tradizionale disinteresse del legislatore per il settore dilettantistico. La logica che permea la riforma è quella del compromesso tra il rafforzamento delle tutele per i soggetti che svolgano attività di lavoro nel settore dello sport e l’esigenza di rispettare la specificità dello sport e, in particolare, le necessità economiche delle società sportive. È questa la chiave di lettura che emerge nel corso dell’intero elaborato, in cui viene analizzata in prima battuta la nuova nozione di lavoratore sportivo, trasversale al settore professionistico e a quello dilettantistico. Il lavoro prosegue affrontando la questione qualificatoria, dalla quale emerge una distribuzione delle tutele che conferma la tradizionale dicotomia tra professionisti, destinatari di una presunzione stringente di lavoro subordinato, e dilettanti, di fatto costretti entro la figura delle collaborazioni ex art. 409, n. 3, c.p.c. e, in conseguenza, aventi diritto a tutele minimali. La chiave di lettura seguita pare riscontrarsi, infine, sia nella scelta di confermare l’esclusione delle collaborazioni sportive dalla disciplina del lavoro etero-organizzato, sia negli ultimi aggiornamenti all’art. 29, d.lgs. n. 36/2021, in materia di volontariato sportivo.
Abstract
The Legislative Decree No. 36/2021 has had a significant impact on the regulation of labour relations in the sport sector, overcoming, among other things, the traditional legislative disregard for amateur work. The reform increases labour protections for individuals who professionally engage in sports activities, but at the same time aims to respect the specific nature of sports as an autonomous order, especially when it comes to the economic burden of sports organizations. The article starts by analysing the new concept of worker in the sector, which spans both professional and amateur sports. Then, the article proceeds by addressing the issue of classification between subordination and self-employment. The reform confirms the traditional dichotomy between professionals, which are subject to a stringent presumption of subordinate work, and amateurs, which in most cases are self-employed under article 409, No. 3 of the Italian Civil Procedure Code, with limited employment protections. In the final section the article briefly addresses the issue of voluntary work in the sport sector.
Keywords IT
Diritto del lavoro, Sport, Subordinazione, Autonomia, Tutele
Keywords IT
Labour law, Sport, Contract of employment, Employment protections